Creare un bulbo oculare richiede un orecchio molto sensibile. Ascoltare il paziente, comprendere la sua psicologia, dialogare per aiutarlo a compiere scelte con un impatto così importante sulla sua vita, sono le linee guida della mia professione. Sono una protesista. Opero da 30 anni a Genova, unica sede del mio laboratorio: Oftalmica Iris.
Il mio lavoro va ben al di là della realizzazione di una protesi perfetta dal punto di vista estetico e funzionale. Il mio obiettivo è aiutare il paziente a superare un trauma, a vedere il mondo e la vita sotto un’altra prospettiva.
Ogni paziente è unico. Mettere quell’unicum al centro del progetto significa creare con lui un rapporto di fiducia. Significa conoscere che cosa esattamente si aspetti dall’intervento di uno specialista come me. Capire che cosa gli serva realmente.
Perché c’è chi ha semplicemente bisogno di un organo artificiale per continuare la propria vita, e chi, invece, ha bisogno di approfondire ogni dettaglio relativo a quel suo nuovo strumento.
In entrambi i casi, il prodotto finale sarà sempre un presidio medico. Ma sarà la risposta a esigenze e motivazioni assolutamente personali. Sarà un prodotto d’autore: frutto di tecnica, manualità affinata in decenni di esercizio, e tempo dedicato a conoscere chi ho di fronte. La parte più complessa del mio lavoro.